Che cosa sono i contratti trasformativi?
Sono contratti negoziati tra istituzioni (biblioteche, consorzi nazionali e regionali) ed editori che trasformano il modello di business alla base dell'editoria scientifica. Da un modello basato sul pagamento di abbonamenti per accedere ai contenuti, si passa ad uno in cui agli editori viene remunerato un prezzo il più possibile equo per i loro servizi di pubblicazione ad accesso aperto.
Il meccanismo trasformativo di questi accordi si fonda sul dato di fatto che la spesa attualmente affrontata per gli abbonamenti (che equivale a un costo medio di 3800 € per articolo), è ampiamente sufficiente per sostenere la pubblicazione ad accesso aperto della produzione scientifica globale.
I contratti trasformativi mirano a fornire un accesso aperto universale a lettori e autori, contenendo al contempo i crescenti costi associati alle riviste scientifiche commerciali.
Perché i contratti trasformativi?
I contratti trasformativi servono ad eliminare il fenomeno del double-dipping e accelerare il passaggio all'Open Access.
INRiM e contratti trasformativi
A partire dalla seconda metà del 2020 l'INRIM sottoscrive, laddove possibile, i rinnovi pluriennali alle risorse elettroniche in ottica trasformativa. La maggioranza dei contratti sono veicolati attraverso il consorzio CARE-CRUI, che li gestisce a livello nazionale per tutte le istituzioni pubbliche (Atenei, EPR ecc…). Lo scopo è giungere a contratti che prevedano il passaggio dall’acquisizione di abbonamenti alla pubblicazione di articoli in Open Access. In linea generale sarà possibile, per i corresponding authors affiliati ad INRIM, scegliere di pubblicare in Gold Open Access nelle riviste ibride degli editori coinvolti, mantenendo tutti i diritti d'autore e senza ulteriori costi a proprio carico.