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L’INRiM promuove la ricerca e la costituzione di infrastrutture di eccellenza con attenzione alle tecnologie abilitanti e/o emergenti per le sfide della società attuale, che vengono proposte nei programmi europei e nazionali.

L’INRiM inoltre trasferisce conoscenze e risultati della ricerca allo scopo di favorire lo sviluppo del Paese nelle sue varie componenti.

L’INRiM ha una posizione peculiare rispetto agli istituti metrologici europei: in virtù della sua collocazione all’interno del Sistema nazionale della ricerca, è chiamato a misurarsi con gli altri enti pubblici di ricerca sul piano dell’eccellenza scientifica e, nel contempo, è investito dalla legge a svolgere la propria missione di Istituto metrologico primario, al fine di accompagnare e sostenere lo sviluppo tecnologico del Paese.

In un contesto altamente dinamico, l’Ente è chiamato a rafforzare il proprio ruolo, in un percorso di crescita strategica al servizio del Paese, e intende farlo sia investendo in risorse umane altamente qualificate, sia consolidando l’elevata capacità di autofinanziamento che deriva dai servizi resi alle imprese e dai progetti di ricerca in partenariato con altre istituzioni europee.

Questo è il solido ideale sul quale si fondano le linee che guideranno l’INRiM verso il 2030, e che si concretizzano nel documento di Vision.

La Vision del Presidente oltre a indirizzare l’istituto verso le grandi sfide globali, definisce l’evoluzione delle strutture di ricerca, la sicurezza ai luoghi di lavoro e l’attenzione al personale, perché l’INRiM non è solo tecnologia e ricerca al servizio della collettività, INRiM è soprattutto una comunità di persone.

Così come grande attenzione è data al territorio, la storia della scienza delle misure, infatti, in Italia è strettamente collegata al territorio piemontese e alla sua vocazione industriale.

A metà dell’ottocento, l’intensificarsi delle attività produttive e commerciali fecero avvertire sempre più l’esigenza di un linguaggio condiviso con cui esprimere le misurazioni, tanto che nel 1875 diciassette paesi, tra cui l’Italia, siglarono a Parigi la Convenzione del Metro, che pose le basi dell’attuale Sistema Internazionale delle unità di misura. 

In quegli stessi anni a Torino, lo scienziato Galileo Ferraris propose di realizzare laboratori che conservassero e riproducessero i campioni delle misure elettriche. Giancarlo Vallauri ne riprese l’idea e nel 1934 diventò il primo presidente dell’Istituto Elettrotecnico Nazionale (IEN), dedicato proprio a Galileo Ferraris. Con il tempo le attività dell’Istituto si ampliarono, fino a comprendere la metrologia elettrica, di tempo e frequenza, ottica e acustica.

Negli anni cinquanta, con l'intento di completare questa struttura, il presidente del CNR Gustavo Colonnetti propose la fondazione di un istituto metrologico che fosse di sostegno all'industria. Nel 1956 nacquero perciò l'Istituto Dinamometrico, e l’anno successivo l’Istituto Termometrico, poi unitisi nell’Istituto di Metrologia Gustavo Colonnetti (IMGC).

La storia di INRiM è solo apparentemente recente. Costituito nel 2006, ha assunto le attività che precedentemente erano affidate all’Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris e all’Istituto di Metrologia Gustavo Colonnetti, fondati entrambi a Torino nel secolo scorso.